Perché gli abitanti di Bedigliora si chiamano “Ciod” ? Ce lo dice un antico proverbio locale: BEDIGLIORA Ciod Perché gli abitanti di Bedigliora si chiamano “Ciod” ? Ce lo dice un antico proverbio locale: "Bibiova l’è sot’an sass, ag sta ben domà chi ch’a nass. Se po vegn’on forastée, ir pila com’un giudée." Dunque i bedigliorensi sarebbero inospitali e ancora duri come chiodi, il che tra parentesi, non è affatto vero. Forse ai tempi dei tempi. Oggidì il verso succitato non regge più. Piuttosto il chiodo di Bedigliora potrebbe avere riferimento alla guglia del suo campanile slanciata e aguzza come un chiodo che sembra fendere il cielo e scintilla nel sole. E il chiodo non è forse l’emblema della fortuna? Gente fortunata quella di Bedigliora: aria pura, panorama incantevole, sole da mane a sera (quando splende) e forse tanto oro nascosto nelle viscere del suo “Bedea” chi lo sa? A ogni modo se dite “chiodo” a bedigliorense non ne ha a male, anzi vi sorride e ha l’aria di dire: “Siete invidiosi ?” BANCO Oroch Nel lontano Medio Evo due frati umiliati erano partiti da Lugano per cercarsi un luogo solitario e adatto per fondarvi un convento proprio del Malcantone. Passarono da Banco, quel paesino stretto attorno alla chiesa, sepolto allora tra due boschi. I due confratelli si fermarono una notte lassù a maturare il disegno di un eremo tranquillo; ma poveretti non chiusero un occhio, tanti erano gli allocchi e le civette che squittivano nel folto degli alberi. Al mattino disse il frate maggiore: “Andiamo più avanti, verso Astano, questo è un paese di allocchi” e d’allora “Oroch” vennero chiamati i banchesi e ancora oggidì, malgrado che il villaggio non sia più sepolto tra le selve.